martedì 15 dicembre 2015

Euroscettici o Eurosuccubi?



ASSODIRITTI ED EUROPA - #1
15 Dicembre 2015

ASSODIRITTI ha fin dall'inizio scelto lo spazio europeo come quadro di riferimento diritti.
Quindi siamo uno europeisti nel senso che auspichiamo e sosteniamo un Europa Unita, unificata, democratica, è che superi le divisioni nazionali.
Cio sarà possibile quando l'Europa avrà un governo unico, presidenzialista, eletto da tutti i cittadini europei direttamente come negli Stati Uniti.
Tuttavia ASSODIRITTI negli ultimi anni è sempre più critica della strada intrapresa dall’Europa che si allontana dall’UNIONE ed assomiglia sempre pù ad un club oligarchico.
Questo cambiamento ha un inizio preciso la riunificazione della Germania!
Da quel momento la Germania cominciato sempre più a comportarsi da Potenza Egemonica, come più e più volte negli ultimi secoli!
Essa all'apparenza fa la democratica, ma in realtà gioca come egemone con una serie di Staterelli Satelliti.
 Ma questo non favorisce, anzi frena l'integrazione europea.
Pertanto ASSODIRITTI non è critica su l'IDEA di Europa ma sulla concreta strada che si sta seguendo.
Il punto è che secondo alcuni questi passaggi porteranno ALL'UNITÀ EUROPEA, secondo noi al contrario la stanno indebolendo ed impedendo.
 Con dei soprusi ammantati di regole (regole dettate però dal più forte) non si realizza l'unità ma l'AUTOCRAZIA.
 È questo il rischio che corriamo e che ASSODIRITTI denuncia.
Dunque  per chiarire la nostra critica parliamo di EUROPAGERMANICA o di EUROGERMANIA per indicare una situazione egemonica, che non solo non conduce all'unità ,ma che tende a creare un potere semi-feudale con al centro l'imperatore e ai margini paesi vassalli, valvassori, Valvassini (il modello dell'impero Germanico Medievale).
 Nel Medioevo i Germanici tentarono di gabbare i popoli chiamando il loro IMPERIALISMO Sacro Romano Impero. Ma era una Bufala.
 la Lega Lombarda gli diede una sonora batosta e non si fece ingannare dalle parole.
Non è la prima volta nella storia che ci si incammina in una direzione (suscitando speranze) e poi lo si devia altrove.
Avvalendosi però come legittimazione delle IDEE di  parole d'ordine piu o meno furbe che inneggiano ,ma nascondono la realta deviata. abbate yahoo (abbate.fabrizio@yahoo.it)
Il più recente esempio in tal senso è stato l'Impero Sovietico.
 Lì non si diceva che al potere era un Dittatore sanguinario, come Stalin, e degli oligarchi, si parlava di proletariato ( l’avanguardia del  proletariato era naturalmente gli….. oligarchi!)
 I paesi satelliti venivano chiamati paesi Fratelli e l'intervento fraterno in Ungheria Cecoslovacchia e Polonia lo conosciamo bene.
 Alla fine le parole si sono logorate.
Le illusioni si sono dissolte.
E non vi è stata unità!
ASSODIRITTI Crede che bisogna lottare per l'Europa delle libertà democratiche e UNICA (non divisa in potenze di serie A,B,C) contro l'Europagermanica.
ASSODIRITTI non è quindi tra gli euroscettici, ma al contrario ritiene che occorra criticare l'attuale situazione, perché devia dalle finalità democratiche l'Europa.
Sono eurosuccubi  coloro che prendono in modo acritico le tesi delle Oligarchie che stanno deviando l'Europa.
Gli esempi sono purtroppo ormai non molti.
La Germania vuole, con un duopolio con la Francia ,creare una sorta di area di protettorati con cui espande il proprio potere, senza sottoporsi a controlli democratici (il parlamento europeo somiglia alle Diete imperiali del medioevo:puo discutere ma poi decide l’imperatore!!).
Battiamoci tutti contro l'EUROGERMANIA, perché non è lo Stato unitario ma la prosecuzione delle volontà egemoniche della Germania del secolo scorso.
 E ricordiamo tutti che l'unificazione della Germania è stata favorita proprio dalla…. Russia che ha probabilmente messo in conto quello che sarebbe successo.
Intendiamo con una serie di interventi chiarire man mano il tema dell’europa superando il dilemma tra eurosuccubi ed euroscettici

ASSODIRITTI

martedì 1 dicembre 2015

assodiritti per roma sviluppo e ricerca



Assodiritti per Roma
www.assodiritti.it
Cittadella della Ricerca e del social
01 dicembre 2015
1)    Roma ha bisogno di uno spunto propulsivo sia all'economia sia tutto il tessuto sociale; i tradizionali settori portanti sono in crisi, dall'edilizia al commercio e la città vive una crisi economica strisciante che è sottostante al degrado dei servizi e delle infrastrutture ed è più grave. Infatti toglie speranze ai giovani, imbarbarisce i rapporti crea una sorta di rassegnata protezione a cui si tenta affannosamente di rimediare con la mano pubblica.
2)        in mano certi economisti (pseudo economisti) burocratici l'unica formula per incrementare l'occupazione, il lavoro e l'economia sembra essere la mano pubblica. Elargizione di posti pubblici inutili che danno l'illusione di occupazione a pochi( in realtà le clientele) appesantendo gli oneri contribuiscono al blocco dell'economia. Questi posti pubblici vengono giustificati con carenze di organico ma è pura e semplice illusione nella burocrazia infatti manca sempre e per definizione il personale!  la verità è che bisogna ribaltare l'ottica della Burocrazia. I compiti si eseguono con il personale dato (che va anche ridotto) solo che il personale deve assumere un ritmo ben diverso e con l'aiuto delle tecnologie svolgere più lavoro più efficiente a costi minori (come tutti!). Finché non si assume questa ottica la crisi economica di Roma è destinata a peggiorare .
3)       Illusorio e quindi puntare su un ampliamento dell'area pubblica che anzi è da restringere anche perché l'aumento di personale è INDISSOLUBILMENTE legato a una selva di leggi e leggine sempre più complesse che andrebbero invece DISBOSCATE. Queste leggi leggine, meandri burocratici di procedure sconnesse (basta leggerle per capire che sono inapplicabili in pratica) in realtà sono funzionali, da una parte a rendere lenta la burocrazia (da qui la richiesta di sempre più personale!! invece di fare l'intervento giusto cioè sarebbe semplificare le regole, renderle chiare, sanzionare le PA che complicano e cavillano, dall'altra appesantisce e grava di oneri tutta l'economia cittadina ma anche italiana opponendosi quindi fortemente ad un vero sviluppo
4)       ma vi è di più, l'intreccio burocratico crea i presupposti NECESSARI alla corruzione. Quello che gli analisti non dicono è che la corruzione dilaga proprio perché è l'unico lubrificante di una situazione caotica è confusa. Questo fa prosperare  la corruzione, che da reato diviene SISTEMA e si consolida di fronte all'impossibilità di gestire le cose in modo fluido. La sommatoria di corruzione e burocrazia dilagante costituiscono un onere insopportabile per il sistema economico Romano e ne impediscono il decollo. Dunque ampliare la manomorta pubblica per creare una fittizia occupazione per pochi (la clientela) non è una soluzione ma il PROBLEMA da risolvere.
La MATRICE della CRISI non una via di uscita
5)      Proprio per questo il caso mafia capitale è emblematico e dimostra che la politica non vuole sciogliere i nodi dell'occupazione burocratica del potere perché gli fa comodo e dunque finge di intervenirema in realtà getta olopolvere negli occhi. Neanche la repressione giudiziaria basta ad arginare il fenomeno in quanto questo è supportato dalla evidenza che la burocrazia altrimenti non funziona e non deve mai rispondere né degli errori, né delle lungaggini nè delle VESSAZIONI e SOPRUSI cui sottomette i cittadini dunque l'unica soluzione è uno sviluppo non burocratico
6)      Ora chiariti per brevi cenni che ampliare la mano pubblica non è uno sbocco economico per Roma ma anzi l'origine stessa del male dovremmo chiederci quale può essere il progetto di fondo su cui basare lo sviluppo alternativo alla creazione di a lavoro pubblico o para pubblico SOVRADIMENSIONATO.
Una breve parentesi a questi punti solo per sottolineare che il tema burocrazia-corruzione meriterebbe ben più ampio sviluppo, mentre qui è trattato solo per brevi cenni per introdurre il tema dello Sviluppo Economico sano.
Una seconda puntualizzazione va fatta sul concetto di mano pubblica e( para pubblica) in quanto negli ultimi decenni si è sviluppato il vezzo di privatizzareo meglio esternalizzare certi servizi. Ma società cooperative, enti che abbiano come unico o prevalente commissionario il pubblico sono solo in un appendice esterna della burocrazia con minimi anticorpi, minime regole, nessun vantaggio in efficienza. Bisognerebbe puramente e semplicemente abolire queste neo funzioni esterne.Il servizio pubblico deve essere svolto negli  uffici pubblici e BASTA Il servizio DEMANDATO a privati dovrebbe essere circondato da speciali garanzie per i cittadini che attualmente non ci sono .
I privati devono svolgere servizi ( non funzioni o controlli) acquistabili sul mercato con procedure SEMPLICI (non arzigogolate con bandi di appalto creati SU MISURA)
altrimenti è qui il nodo che alimenta e fa crescere la corruzione che diventa  dà errore di singoli funzionari INFEDELI a sistema interconnesso con la funzione pubblica e quindi inestirpabile.
7)      Ciò detto passiamo alla fase propositiva per vedere su cosa BASARSI  per un progetto di sviluppo economico della città, che assicuri una crescita sana (cioè basata sulla produzione di UTILITÀ, non di servizi,spesso DISSERVIZI alla mano pubblica) che dia occupazione reale ai giovani.
 non si può far conto sulla cosiddetta industria pubblica che ormai appare smantellata priva di sbocco  e spesso in mano agli stranieri. Non si può fare conto  sulle grandi industrie che a Roma non c'è, anche il commercio langue soffocato da mille  vincoli e dalla doppia concorrenza degli abusivi (straripanti) è dalle nuove forme di vendita (internet etc.che appaiono più convenienti perché evadono PALESEMENTE sia tasse sia ONERI a cui sono sottoposti i piccoli commercianti) chei sono un far west esentato da tutte le regole( possono quindi fare prezzi competitivi SOPRA A TUTTO per questa ragione).
Tolte queste cose il panorama sembrerebbe desolante se non fosse che una miniera a Roma ci sarebbe ……. certo va coltivata è sviluppata. Ma almeno le basi ci sarebbero ed è
8)      IIL COMPLESSO UNIVERSITARIO E DI RICERCA nella città di Roma
 la città ospita molte università pubbliche e non  pubbliche istituzioni e privati e inoltre  alti centri di studio e cultura e  centri di ricerca come CNR,ICS,FONDAZIONI.
Ebbene proprio su questo arcipelago di strutture culturali e di ricerca si potrebbe far leva per uno slancio basato sulla ricerca e innovazione. Certo non ci si può fare illusioni anche queste istituzioni sono afflitte da mentalità burocratica che va smantellata (quindi OCCORRE RIFORMARLE )
Ma almeno la forte presenza di giovani (studenti ricercatori docenti giovani)  può dare l’esca per un rilancio-rinnovamento.
Occorre  mobilitare queste forze  dall'interno creando una piattaforma in cui sinergie tra ricerca e attuazione tra ricerca e sviluppo e start up si attivi; le start up che nel contesto Romano non  nascono, perché mancano i supporti nella fase di lancio ovviamente per fare questo occorre
 un progetto
 un sistema di comunicazione
 un meccanismo di incentivi
9)       individuato nella galassia delle università e centri di ricerca la possibile base di appoggio per per uno sviluppo innovativo, non molto occorre dire di più se non che  TUTTE LE ENERGIE ECONOMICHE vanno reindirizzate su questo progetto.
Occorre evitare di spargere in mille rivoli le risorse economiche.
Occorre dare strumenti e voce a questo filone, individuare e velocizzare i talenti nascosti stabilire meccanismi che la premino SUPERANDO, le attuali BARRIERE BUROCRATICHE che fingono di assicurare diritti in realtà garantiscono i privilegi e posizioni di vantaggio a chi è amico  di chi è al potere (e a parenti amici, affini, e client).
Si tratta di uno sforzo e una scommessa a cui dedicare molte energie. Ma poi individuato il NODO STRATEGICO occorre un sistema di strumenti avanzatissimo (sistemi di comunicazione) per implementare il progetto, diffonderlo, dargli forza.
 Il pilone centrale è il motivo conduttore del progetto (che deve articolarsi per più canali e su varie direzioni) potrebbe essere l'utilizzo delle Comunicazioni(internet web etc) e dei social forum per la valorizzazione della ricerca e dei suoi risultati.
Occorre creare una catena di comunicazione tra chi studia e ricerca e produce risultati e chi questi risultati può trasformare in  servizi, attività, oggetti o beni utili.
Ed  in terzo luogo, tra questi due primi segmenti e il pubblico dei compratori che può decretare il successo delle idee con la verifica dei mercati, sia dai forum di commenti e critiche.
Assodiritti è da tempo impegnata in questa direzione. (con un progetto di ricerca ad Hoc)
Chi volesse approfondire questo programma è i suoi risvolti pregato di contattare Assodiritti sul sito web iscrivendosi al forum.
Potrà inoltre seguirci sui social forum (i link si trovano sul sito) e aiutarci a diffondere e condividere.


WWW.ASSODIRITTI.IT                                                Avv Abbate Fabrizio
                                                                                  Presidente ASSODIRITTI

lunedì 16 novembre 2015

Assodiritti nuove strategie per la tutela dell'ambiente



Assodiritti per l'ambiente
Nuove strategie per la tutela dell’ambiente.
14 NOVEMBRE 2015
www.assodiritti.it



ASSODIRITTI sta sviluppando da anni le tematiche della sanità e dell'ambiente due tematiche distinte ma tra loro strettamente correlate.

Infatti la salute è strettamente legata alle situazioni ambientali, e inquinamento e condizioni igieniche la condizionano pesantemente.

 Anche altre tematiche correlate vanno prese in esame in questo filone, come sarebbe quella degli alimenti transgenici, delle modalità di coltivazione e produzione di tipo biologico, e quindi il tema  dell’utilizzo di pesticidi, concimi chimici etc ,le modalità di sfruttamento intensivo della terra
.
 Naturalmente tutto il ciclo dei trattamenti e riutilizzo dei rifiuti, del riuso dei prodotti dell'eliminazione degli sprechi entra in primo piano in questo dibattito.

ASSODIRITTI ha da tempo avviato un dibattito per una riforma globale della legislazione sulla tutela ambientale che dia spazio ad iniziative e progetti creativi ed innovativi e stimoli la tecnologia.

 Fare cioè della tutela ambientale e del ciclo dei rifiuti occasioni di crescita tecnologica ed economica diffusa e non  legata alle  sole problematiche delle grandi discariche.

Una tutela ambientale che punti su una rivoluzione culturale basata sui piccoli gruppi e le comunità locali invece che sulla burocrazia e la repressione.

 In questo quadro Assodiritti sta collaborando con altri gruppi associazioni e movimenti per un progetto  che chiameremo di UMANESIMO ECOLOGICO.

 Invitiamo tutti i nostri associati e simpatizzanti che vogliono impegnarsi nei temi delle nuove norme in materia ambientale a mobilitarsi ed iscriversi sul forum Assodiritti lasciando i loro recapiti ,per ricevere le news in materia e info sui gruppi di lavoro e i vari progetti i via di lancio

SEGUICI SUI SOCIAL