Assodiritti per Roma
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Cittadella della Ricerca e del social
01 dicembre 2015
1) Roma ha bisogno di uno spunto propulsivo sia all'economia sia
tutto il tessuto sociale; i tradizionali settori portanti sono in crisi,
dall'edilizia al commercio e la città vive una crisi economica strisciante che
è sottostante al degrado dei servizi e delle infrastrutture ed è più grave.
Infatti toglie speranze ai giovani, imbarbarisce i rapporti crea una sorta di rassegnata
protezione a cui si tenta affannosamente di rimediare con la mano pubblica.
2)
in mano
certi economisti (pseudo economisti) burocratici l'unica formula per
incrementare l'occupazione, il lavoro e l'economia sembra essere la mano
pubblica. Elargizione di posti pubblici inutili che danno l'illusione di
occupazione a pochi( in realtà le clientele) appesantendo gli oneri contribuiscono
al blocco dell'economia. Questi posti pubblici vengono giustificati con carenze
di organico ma è pura e semplice illusione nella burocrazia infatti manca
sempre e per definizione il personale! la verità è che bisogna ribaltare l'ottica
della Burocrazia. I compiti si eseguono con il personale dato (che va anche
ridotto) solo che il personale deve assumere un ritmo ben diverso e con l'aiuto
delle tecnologie svolgere più lavoro più efficiente a costi minori (come tutti!).
Finché non si assume questa ottica la crisi economica di Roma è destinata a
peggiorare .
3)
Illusorio e quindi puntare su un ampliamento
dell'area pubblica che anzi è da restringere anche perché l'aumento di
personale è INDISSOLUBILMENTE legato a una selva di leggi e leggine sempre più
complesse che andrebbero invece DISBOSCATE. Queste leggi leggine, meandri
burocratici di procedure sconnesse (basta leggerle per capire che sono
inapplicabili in pratica) in realtà sono funzionali, da una parte a rendere
lenta la burocrazia (da qui la richiesta di sempre più personale!! invece
di fare l'intervento giusto cioè sarebbe semplificare le regole, renderle
chiare, sanzionare le PA che complicano e cavillano, dall'altra appesantisce e
grava di oneri tutta l'economia cittadina ma anche italiana opponendosi
quindi fortemente ad un vero sviluppo
4) ma vi è di più, l'intreccio
burocratico crea i presupposti NECESSARI alla corruzione. Quello che gli
analisti non dicono è che la corruzione dilaga proprio perché è l'unico
lubrificante di una situazione caotica è confusa. Questo fa prosperare la corruzione, che da reato diviene SISTEMA e
si consolida di fronte all'impossibilità di gestire le cose in modo fluido. La
sommatoria di corruzione e burocrazia dilagante costituiscono un onere
insopportabile per il sistema economico Romano e ne impediscono il decollo.
Dunque ampliare la manomorta pubblica per creare una fittizia
occupazione per pochi (la clientela) non è una soluzione ma il PROBLEMA da
risolvere.
La MATRICE della CRISI non una via di uscita
5)
Proprio per questo il caso mafia
capitale è emblematico e dimostra che la politica non vuole
sciogliere i nodi dell'occupazione burocratica del potere perché gli fa
comodo e dunque finge di intervenirema in realtà getta olopolvere negli occhi.
Neanche la repressione giudiziaria basta ad arginare il fenomeno in
quanto questo è supportato dalla evidenza che la burocrazia altrimenti
non funziona e non deve mai rispondere né degli errori, né delle lungaggini nè
delle VESSAZIONI e SOPRUSI cui sottomette i cittadini dunque l'unica soluzione
è uno sviluppo non burocratico
6)
Ora chiariti per brevi cenni che
ampliare la mano pubblica non è uno sbocco economico per Roma ma anzi l'origine
stessa del male dovremmo chiederci quale può essere il progetto di fondo su
cui basare lo sviluppo alternativo alla creazione di a lavoro pubblico o para
pubblico SOVRADIMENSIONATO.
Una breve parentesi a questi punti solo per sottolineare che il tema
burocrazia-corruzione meriterebbe ben più ampio sviluppo, mentre qui è trattato
solo per brevi cenni per introdurre il tema dello Sviluppo Economico sano.
Una seconda puntualizzazione va fatta sul concetto di mano
pubblica e( para pubblica) in quanto negli ultimi decenni si è sviluppato il
vezzo di privatizzareo meglio esternalizzare certi servizi. Ma società
cooperative, enti che abbiano come unico o prevalente commissionario il
pubblico sono solo in un appendice esterna della burocrazia con minimi
anticorpi, minime regole, nessun vantaggio in efficienza. Bisognerebbe puramente
e semplicemente abolire queste neo funzioni esterne.Il servizio pubblico
deve essere svolto negli uffici pubblici
e BASTA Il servizio DEMANDATO a privati dovrebbe essere circondato da speciali
garanzie per i cittadini che attualmente non ci sono .
I privati devono svolgere servizi ( non funzioni o controlli)
acquistabili sul mercato con procedure SEMPLICI (non arzigogolate con bandi
di appalto creati SU MISURA)
altrimenti è qui il nodo che alimenta e fa crescere la corruzione
che diventa dà errore di singoli funzionari
INFEDELI a sistema interconnesso con la funzione pubblica e quindi
inestirpabile.
7)
Ciò detto passiamo alla fase
propositiva per vedere su cosa BASARSI per un progetto di sviluppo economico della
città, che assicuri una crescita sana (cioè basata sulla produzione di UTILITÀ,
non di servizi,spesso DISSERVIZI alla mano pubblica) che dia occupazione reale
ai giovani.
non si può far conto sulla
cosiddetta industria pubblica che ormai appare smantellata priva di
sbocco e spesso in mano agli stranieri.
Non si può fare conto sulle grandi
industrie che a Roma non c'è, anche il commercio langue soffocato da mille vincoli e dalla doppia concorrenza degli
abusivi (straripanti) è dalle nuove forme di vendita (internet etc.che appaiono
più convenienti perché evadono PALESEMENTE sia tasse sia ONERI a cui sono
sottoposti i piccoli commercianti) chei sono un far west esentato da tutte le
regole( possono quindi fare prezzi competitivi SOPRA A TUTTO per questa ragione).
Tolte queste cose il panorama sembrerebbe desolante se non fosse
che una miniera a Roma ci sarebbe ……. certo va coltivata è sviluppata.
Ma almeno le basi ci sarebbero ed è
8)
IIL COMPLESSO UNIVERSITARIO E DI
RICERCA nella città di Roma
la città ospita molte
università pubbliche e non pubbliche istituzioni
e privati e inoltre alti centri di
studio e cultura e centri di ricerca
come CNR,ICS,FONDAZIONI.
Ebbene proprio su questo arcipelago di strutture culturali
e di ricerca si potrebbe far leva per uno slancio basato sulla ricerca e
innovazione. Certo non ci si può fare illusioni anche queste istituzioni
sono afflitte da mentalità burocratica che va smantellata (quindi OCCORRE
RIFORMARLE )
Ma almeno la forte presenza di giovani (studenti
ricercatori docenti giovani) può dare
l’esca per un rilancio-rinnovamento.
Occorre mobilitare queste
forze dall'interno creando una
piattaforma in cui sinergie tra ricerca e attuazione tra ricerca e
sviluppo e start up si attivi; le start up che nel contesto Romano non nascono, perché mancano i supporti nella
fase di lancio ovviamente per fare questo occorre
un progetto
un sistema di comunicazione
un meccanismo di incentivi
9)
individuato nella galassia delle università
e centri di ricerca la possibile base di appoggio per per uno sviluppo
innovativo, non molto occorre dire di più se non che TUTTE LE ENERGIE ECONOMICHE vanno
reindirizzate su questo progetto.
Occorre evitare di spargere in mille rivoli le risorse economiche.
Occorre dare strumenti e voce a questo filone, individuare
e velocizzare i talenti nascosti stabilire meccanismi che la premino SUPERANDO,
le attuali BARRIERE BUROCRATICHE che fingono di assicurare diritti in realtà
garantiscono i privilegi e posizioni di vantaggio a chi è amico di chi è al potere (e a parenti amici, affini,
e client).
Si tratta di uno sforzo e una scommessa a cui dedicare molte
energie. Ma poi individuato il NODO STRATEGICO occorre un sistema di strumenti
avanzatissimo (sistemi di comunicazione) per implementare il progetto,
diffonderlo, dargli forza.
Il pilone centrale è il motivo
conduttore del progetto (che deve articolarsi per più canali e su varie
direzioni) potrebbe essere l'utilizzo delle Comunicazioni(internet web etc) e
dei social forum per la valorizzazione della ricerca e dei suoi risultati.
Occorre creare una catena di comunicazione tra chi studia
e ricerca e produce risultati e chi questi risultati può trasformare
in servizi, attività, oggetti o beni
utili.
Ed in terzo luogo, tra
questi due primi segmenti e il pubblico dei compratori che può decretare il
successo delle idee con la verifica dei mercati, sia dai forum di
commenti e critiche.
Assodiritti è da tempo impegnata in questa direzione. (con un
progetto di ricerca ad Hoc)
Chi volesse approfondire questo programma è i suoi risvolti
pregato di contattare Assodiritti sul sito web iscrivendosi al forum.
Potrà inoltre seguirci sui social forum (i link si trovano sul
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Avv Abbate Fabrizio
Presidente
ASSODIRITTI
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