domenica 27 novembre 2016
giovedì 24 novembre 2016
Seminario sul futuro della professione di commercialista
Grande affluenza di professionisti e grande interesse per le proposte concrete emerse nel seminario
Nella foto un momento della relazione di Gianni Cicero
domenica 20 novembre 2016
I professionisti discriminati dalla burocrazia e dal partito delle tasse
Fondi europei e liberi professionisti: a che punto siamo?
https://www.linkedin.com/pulse/fondi-europei-e-liberi-professionisti-lo-stato-dellarte-mauro-vanni
venerdì 18 novembre 2016
Legalità e piccole imprese convegno assodiritti
Preparazione del convegno sulla legalità e piccole imprese
Per partecipare ai gruppi di lavoro iscriviti al gruppo Facebook di Assodiritti
Info@assodiritti.it
Qui Link su assodiritti google+
https://play.google.com/store/apps/details?id=com.fw.appshare
giovedì 17 novembre 2016
mercoledì 16 novembre 2016
Seminario 24 novembre
seminario 24 novembre 2016 presso valoreimpresa :si parla di nuovi servizi e di reti di professionisti http://assodiritti.blogspot.com/2016/11/seminario-24-novembre-2016-presso.html
martedì 15 novembre 2016
Premio Roma capitale 13 novembre Assoculturae Valore impresa partecipano
Dai un'occhiata al Tweet di @Assodiritti: https://twitter.com/Assodiritti/status/798696159384637441?s=09
seminario 24 novembre 2016 presso valoreimpresa :si parla di nuovi servizi e di reti di professionisti
lunedì 14 novembre 2016
giovedì 10 novembre 2016
martedì 8 novembre 2016
lunedì 7 novembre 2016
ASSODIRITTI election DAY USA segui le elezioni americane in diretta
8 novembre 2016 dalle ore 22 in poi
ASSODIRITTI partecipa ad ELECTION DAY USA
incontri notizie commenti seguendo gli esiti delle elezioni presidenziali americane
per chi ama la democrazia
per gli amici dell'America la piu grande democrazia attuale
per chi vuol riflettere ed essere informato di prima mano
SEGUICI e partecipa :per avere le indicazioni scrivi ad info@assodiritti.it
Avv Abbate Fabrizio
presidente ASSODIRITTI
ASSODIRITTI partecipa ad ELECTION DAY USA
incontri notizie commenti seguendo gli esiti delle elezioni presidenziali americane
per chi ama la democrazia
per gli amici dell'America la piu grande democrazia attuale
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SEGUICI e partecipa :per avere le indicazioni scrivi ad info@assodiritti.it
Avv Abbate Fabrizio
presidente ASSODIRITTI
solo le piccole imprese danno occupazione
Piccole Imprese oligopoli e occupazione
attenzione al flop act
7 novembre 2016
il dramma della
disoccupazione si consuma e i dibattiti non risolvono, la polemica divampa ogni
volta che escono i dati sulla disoccupazione e si parla di job act:
è venuto il momento di fare chiarezza su
alcuni punti.
Innanzitutto sui dati Istat:
è indecoroso e addirittura truffaldino calcolare i disoccupati togliendo via il
numero di coloro che scoraggiati non cercano lavoro per le vie previste dai
burocrati.
Non è vero che non cercano lavoro, non lo cercano per le vie
formali e ingessate indicate da perditempo e burocrati perché le ritengono vie
inutili!
Che fanno i burocrati : espurgano tutti questi giovani dai loro conteggi,
peggio che in unione sovietica!!
semplicemente perché non
rispondono ai loro schemi cioè peggio che la corea del nord.
La soluzione in questo caso è più pratica che teorica cacciare
tutti i burocrati che hanno sostenuto ed autorizzato queste decisioni truffaldine
,così lo capiscono.
Risolto il problema dei giochini dell'Istat sui numeri e degli
uffici burocratici per il lavoro torniamo al problema serio.
Vanno considerati disoccupati tutti coloro che in età di lavoro e
non infermi non studiano né hanno un lavoro punto e basta.
Anche così il dato sarebbe
impreciso perché oggigiorno una parte di quelli che studiano in realtà
vorrebbero un lavoro ma non trovandolo nel frattempo con lo studio cerca di
acquisire titoli prendendo tempo quindi anche qui le statistiche che non
considerano questo aspetto sono di regime.
Tutti i dati dicono che la disoccupazione è aumentata e molto
pesantemente, ma quello che non dicono è
che ciò non deriva da una
crisi ciclica che periodicamente poi rientra (appena il ciclo torna alla
fase di “ripresa”).
Questa ottica sbagliata si
riflette sia sui commenti sia(fatto ben più grave) sulle ricette per superare
la disoccupazione sia (e sembra incredibile) sulla metodologia statistica.
Quest'ultima merita un
attimo di attenzione come abbiamo visto prima perché influenza il dibattito e
la ricerca di soluzioni.
Prendiamo il Job act e vediamo che i dati danno uncerto incremento degli
occupati a tempo indeterminato.
Si tratta non di aumento
globale di occupazione ma di trasformazione
di precedenti contratti a termine, ma quello che le rilevazioni nascondono è
che occorrerebbe creare una categoria intermedia di coloro che hanno contratti
indeterminati ma legati agli incentivi.
Questi infatti potranno
capire se il loro contratto (al di là dei formalismi) è veramente a tempo
indeterminato o solo legato alla fine degli
incentivi che stanno calando e con essi questo tipo di assunzioni.
Questi contratti andrebbero correttamente inseriti in un sottogruppo di contratti
condizionati per verificare su di essi l’effetto del calo degli
incentivi ma ISTAT di regime non lo
fa!!!
La verità è che il JOB ACT è stato
confezionato solo sulle esigenze e le fattispecie delle grandi aziende e degli oligopoli trascurando completamente il comparto piu
importante delle piccole imprese e microimprese (cioe quelle che
incrementano il lavoro reale e non drogato da incentivi e aiuti di stato)
Gli oligopoli e le grandi aziende sono soggetti continuamente avvantaggiati da europagermanica perche
consentono accordi di potere con i vertici ed un maggior controllo socialew tramite i sindacati Ora
questi soggetti da un lato possono giovarsi
dei meccanismi di cassa integrazione e licenziamenti
collettivi ed inoltre essendo le più grandi aziende in mano straniera (grazie
alla cessione agli interessi esteri di uno Stato che ha allontanato i cittadini)
queste non esitano a chiudere gli stabilimenti, alleggerire la forza
lavoro, e delocalizzare appena i margini di guadagno non soddisfano.
Il JOB ACT è stato ed è
quindi una grande REGALO ALLE GRANDI
AZIENDE STRANIERE aggravando
nel complesso la crisi economica invece di risolverla, altro che riforma!
è stato un atto di
accettazione dello status neocoloniale a cui l'Europagermanica e le
oligarchie vogliono ridurci.
Questo regalo IMMENSO alle economie
straniere ha corrisposto ad una duplice
tenaglia contro le piccole e medie imprese che non solo sono legate al
territorio ma subiscono così la concorrenza scorretta
delle multinazionali (che hanno in buona sostanza aiuti di Stato ITALIANI)
ma non possono giovarsi degli incentivi perché non sono tarati sulla loro
fattispecie.
Nelle piccole e piccolissime imprese (che danno la maggioranza
dell'occupazione reale!) gli incentivi non sono utili perché tarati per le
grandi imprese sia per tipi di adempimenti (i cosidetti tavoli con
cui enti locali fanno finti interventi)che per i tempi.
Nessun piccolo usa i
strumenti di licenziamenti collettivi che consentono
ai grandi dopo aver rapinato i territori, dopo aver avuto contributi enormi e ingiustificati, di andarsene insalutati ospiti
con la complicità delle forze politiche oligarchiche ed euro succubi.
Un caso eclatante la Fiat! Il suo giornale
(libertà di stampa?! pagato dalla nostre tasse!) elogia le riforme, che sono talmente buone che la Fiat quatta quatta se ne va
altrove (voto di scambio? è la STAMPA LIBERA la moneta di scambio?!)
Ecco dunque che sono sbagliate le statistiche (volutamente distorte con
diversivi e trucchetti) e perché sono
sbagliate le strategie e le ricette.
Le statistiche sono a questo punto piu che PURA propaganda sono la nebbia con cui vengono
coperte le realta di aiuti DI STATO AI FORTI CONTRO I
DEBOLI !!!!,
ma torniamo all'occupazione.
Troviamo la spiegazione del perché secondo alcuni economisti
prezzolati va bene,e il JOB ACT in (realtà flop act) funziona: perché usano le ricette degli oligopoli e hanno come unità di misura gli
interessi delle multinazionali.
In realtà questi economisti sono stipendiati da quelle stesse
multinazionali che forniscono loro dati (artefatti) e ricette! Chiaro che a loro sembrano funzionali,
perché i loro padroni così si arricchiscono.
In sintesi queste ricette rubano
ai poveri (e tra essi piccole e medie imprese, professionisti, artigiani
cioè il tessuto economico dell'Italia) e danno ai ricchi (le
filiali delle holding tedesche e francesi che ci occupano) Ti ci credo che
l'economia tedesca va in surplus!
Ti ci credo che a loro
piacciono tanto queste riforme (e vogliono insistere).
Allora quale sarebbe la
soluzione? (A parte quella economica generale) non certo la cosiddetta “elasticità”
di indebitarsi richiesta dal governo.
Questa non è una strategia è semplicemente un‘idiozia.
La soluzione in tema di lavoro è incentivare sì la creazione di posti di lavoro ma con specifiche
misure adatte alle piccole imprese.
Non le misure BUROCRATICHE
il cui costo di gestione supera per il piccolo imprenditore il vantaggio
reale (sono pensate per i oligopoli che le spese di gestione le ripartiscono su
grandi numeri!) non le misure
burocratiche TIPO
fai domanda…… attendi mesi
e mesi ….poi confrontati con un Burocrate che……. ti chiede la mazzetta!
Queste sono le soluzioni fin qui ideate per assoggettare le
imprese NON per aiutarle
Le regole devono essere:
AUTOMATICHE (legate
a pochi parametri)
SEMPLICI E CHIARE (no che si devono individuare a posteriori i cavilli)
AUTOGESTITE dall'imprenditore o da rete di imprese
Prevedere non aiuti ma sgravi IMMEDIATI
QUESTA È LA PROPOSTA DI
ASSODIRITTI.
Per questo Assodiritti appoggia l'azione di Valoreimpresa e la
creazione di Reti e consorzi autogestiti per legge che facciano domanda
collettiva dei vantaggi di legge e che questi vantaggi non siano
SOLDI CHE ARRIVANO MESI E MESI O ANNI DOPO ma
sgravi di tasse di ogni tipo monetizzabili IMMEDIATAMENTE e AUTOMATICAMENTE.
Non quindi alla mercè dei tempi e degli umori dei burocrati
(esponendo cosi alle pratiche di concussione inevitabili perche connesse con gli stessi meccanismi di
legge !!!!!!
Terminiamo qui queste note ma l'argomento oCCUPAZIONE merita ulteriori
approfondimenti, torneremo sull'argomento
intanto ci limitiamo a ricordare che molte imprese italiane che si
ritengono grandi in realtà sul mercato internazionale (o anche solo europeo)
sono dei nani.
I grandi oligopoli non solo non creano lavoro (sul territorio) ma
con le forti automazioni ne distruggono,
è un problema molto serio che nei prossimi anni per sempre più alla ribalta.
Non è neanche ormai VERO che
se distruggono lavoro se ne crea di nuovo! (E quello che si crea può
essere dislocato in altri paesi e altri continenti!)
MA NON È PIÙ VERO neanche
che si crei lavoro più qualificato, i più recenti
sviluppi dell'informatica con AUTOAPPRENDIMENTO E SUPERCOMPUTER mette in discussione anche questo!
Sarebbe ora di affrontare questo tema senza ripetere formule del
passato ormai logore !!!!
Torneremo anche su questo tema per svelare le bugie e le
stupidaggini che i nostri politici e burocrati vi dicono.
ABBATE FABRIZIO
PRESIDENTE ASSODIRITTI
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convincono
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sabato 5 novembre 2016
perche le ricette economiche degli oligopoli non funzionano
PERCHÉ L'ITALIA NON CRESCE
LE RICETTE ECONOMICHE DEGLI OLIGOPOLI:
perchè non funzionano???
4 nov 2016
Singolari i dati
ISTAT che confermano oggi che i dati degli anni scorsi erano inesatti e
mostravano la crescita che non c'era (sia pure appena accennata).
Ci sarebbe da ironizzare con quelli che con
quello che costa l’ISTAT (ed il discorso si può estendere ai dati
sull'occupazione) ma la cosa è più seria e occorre andare a fondo perché ci
consente di vedere che non solo i dati erano errati, ma anche la logica per
rilevarli e assieme la strategia per porre rimedio alla crisi e rilanciare
una vera crescita non sono
valide.
Questo è un
punto cruciale quindi dell'attuale dibattito politico che vale la pena di
approfondire.
In primo luogo
spazziamo via un equivoco dei decimali ,dello zero virgola possano essere considerati crescita o inizio
di crescita?
Assolutamente no!
Se si somma disavanzo ancora persistente,
operazioni di quantitative Easing, con due eventi (Expo e Giubileo) si vede che
questi effimeri ed evanescenti zero virgola sono
in realtà recessione, appena
depurati da questi fenomeni esterni.
Il QEi inoltre aggrava in prospettiva il Debito
Pubblico Italiano in quanto oltre a stampare moneta fantasma crea un debito
dall'esterno! Ci rende cioè sempre più prigionieri
di poteri forti finanziari dell’Europa Germanica.
Ma su questo ci soffermeremo altra volta.
Non ci arrendiamo neanche sui piccoli
giochetti statistici (di Istat ed altri) con cui gli zero virgola vengono manipolati ( pirma sono prevision, poi proiezioni poi dati e poi revisioni a posteriori etc etc.) perché
sono giochetti CHE ALZANO UN POLVERONE
PER CONFONDERE I GONZI E IL PARCO BUOI.
Spiace che “CONFOLIGOPOLI”
ed altri organismi che dovrebbero
contestare queste cose (la grande stampa asservita ai poteri forti ma sempre sussiegosa
da tempo è solo voce del palazzo assolutamente acritica) tacciano e facciano
ammuina di fronte a questi giochetti di dati.
Arriviamo al punto :non sono sbagliati solo i dati sulla ripresa che ci
propinano, è sbagliata tutta la strategia economica che ad essi fa riferimento ;ecco perché ogni
anno ci preannunciano un inizio (fantasma) di ripresa e poi l'anno dopo constatano
che non c'è, però la ripropongono all'infinito.
Il problema è che la
diagnosi viene fatta con l'ausilio di centri
studi, istituzioni, ed esperti tutti a libro
paga delle grandi aziende (multinazionali)
e quindi non solo il punto di vista è unilaterale e taglia completamente quello
delle altre categorie produttive (Piccole e medie imprese ) ma, gli studi ,le
proiezioni e le attese vengono piegate a questa
ottica oligopolistica.
Gli oligopoli,
non sono il mercato concorrenziale, bensì formano un mercato peculiare in cui non
la concorrenza ma l’interesse dei pochi soggetti oligopolistici
stabilisce il prezzo, (molto più alto del mercato concorrenziale) non favorevole
ai compratori ma agli interessi degli OLIGOPOLISTI.
Queste cose non
le dicono studiosi rivoluzionari e marxisti, né il sottoscritto, le dicono gli
economisti liberali dell'Ottocento! ( I grandi economisti Classici).
Ora il fatto è
questo che l'Europa partita per creare un mercato concorrenziale si è man mano orientata per favorire le grandi imprese
creando un mercato degli oligopoli a cui
vengono dati tutti i vantaggi (con
piccoli correttivi formali per darla a bere ai cretini) e creando quindi un
mercato e un sistema oligopolistico, che, guarda caso corrisponde a 2
interessi
1) la parallela involuzione oligarchica delle istituzioni europee
2) L’ interessi delle potenze
egemoni (Germania) in associazione (parziale) con
Francia che sono quelli che hai maggiori oligopoli continentali (USA a parte).
Non è quindi una involuzione casuale.
Noi abbiamo DEFINITO in tutte le nostre note (Twitter
etc) con dei nomi sintetici ( ed ironici )per farci capire: Europa
germanica, Europa delle oligarchie, Europa degli oligopoli.
Europa germanica per indicare in Europa
egemonizzata dalla Germania (e in parte della Francia di Vichy!(ironico !!!! s’intende) con i suoi satelliti.
Tale espressione
per indicare che il meccanismo
decisionale ha degli “sprazzi”
democratici,ma si muove in modo sostanzialmente oligarchico (la Troika , le
riunioni di vertice Franco-Germania, la BCE tutte istituzioni incontrollate dal
popolo democratico).
Europa degli oligopoli per indicare che, sotto la scusa di concorrenza e apertura dei
mercati (CHE SAREBBERO LE BUONE INTENZIONI INIZIALI)si sono fatte passare
regole che in realtà giovano solo agli oligopoli e alle multinazionali (concretamente apertura dei
mercati con priorità privilegi e vantaggi per gli oligopoli e poi giusto per
scusa ne possono approfittare anche i piccoli (qualcuno fortunato o
vassallo!!!).
Definiamo poi di euro succubi coloro che, in
nome dell’ idea astratta Europa (l’idea
iniziale dei padri fondatori) accettano acriticamente
tutte le ricette di un'Europa trasformata,
dalla Germania, che ne sta sconvolgendo i presupposti democratici e
prioritari in realtà ben diversa IL NOME
E’ LO STESSO ma il RISULTATO E’ ASSOLUTAMENTE DEVIATO DA QUELLI CHE ERANO I
PRINCIPI FONDANTI..
Alcuni di questi
EUROSUCCUBI sono in malafede (pagati e sostenuti dalle multinazionali e
dalle istituzioni oligarchiche) altri
sono in buona fede e ragionano come quelli che un tempo sostenevano l’Unione
Sovietica in nome del sogno
proletario ma non si accorgevano del Socialismo reale che era ben
diverso da quello ideale, anche costoro pensano all'Europa ideale ma alla fine concretamente difendono questa, reale,
che va in direzione diversa e forse opposta.
Dobbiamo rinviare ad altra nota
l'approfondimento del perché l'EUROPA attuale abbia virato verso istituzioni OLIGARCHICHE
che naturalmente si sposano con gli oligopoli (Capitalismo di Stato, Campioni
nazionali, multinazionali) per i limiti delle presenti considerazioni.
Altrettanto
facciamo per un commento ai problemi dell'occupazione (e al Job act) a cui
dedicheremo un’apposita nota prossimamente limitandoci ad anticipare che il
problema è che l'occupazione e i provvedimenti per favorirla hanno un esito ben diverso se lo si
guarda dal punto di vista generale o solo
nell'ottica delle multinazionali e degli oligopoli.
Concludendo queste brevi riflessioni che
verranno via via integrate con i successivi capitoli ed articolate meglio,
possiamo dire che siccome le strategie fin qui adottata dall'Italia (in gran
parte condizionata dall'Europa germanica)
sono quasi tutte su suggerimento (SIC! Imposizione) e nell'interesse delle grandi multinazionali e degli oligopoli il loro
impatto è stato molto scarso, perchè il tessuto economico italiano è prevalentemente
fatto da piccole e medie imprese che si sono giovate scarsamente dei
provvedimenti (tarati per altri) e anzi hanno
avuto le conseguenze negative di un aggravio
di concorrenza da parte degli oligopoli
favoriti da queste misure e da tasse (mascherate).
Infatti essendo le grandi imprese, in gran
parte parti in mano straniera, i provvedimenti così tarati a misura degli
oligopoli e dei grandi apparati, si sono rivelati un mascherato aiuto di Stato (Italiano)
agli stranieri, aggravando la situazione economica invece di migliorarla.
Per questo
motivo Assodiritti appoggia la strategia di Valoreimpresa che tende a
valorizzare le piccole e medie imprese, come motore di sviluppo: legati al
territorio e vere portatrici di economia reale e occupazione non drogata.
Le piccole e
medie imprese, che sono il tessuto connettivo legato al sociale/ territoriale (non
ai gesti pubblicitari
e farisaici della grandi multinazionali), vengono combattute dallo Stato e dalla burocrazia (in
successive note vedremo come e con quali SUBDOLE MANOVRE) e quindi entrano in
crisi.
È chiaro che se le ricette degli OLIGOPOLI in
generale non sono a favore dei cittadini e dei consumatori(lo dicono i classici
dell'economia non i rivoluzionari!) In
Italia hanno un effetto ancora più devastante perché vogliono desertificare il tessuto
imprenditoriale italiano a favore di grandi imprese estere.
È significativo (e qui ci basta il richiamo)
che se si guarda alle MEDIE EUROPEE la
situazione italiana appare grave ma
anche la media continentale non è ottima! Vi è però qualcuno che fa eccezione
ed è la GERMANIA che con queste regole OLIGOPOLISTICHE va alla
grande!
Non è un caso,ma è il risultato di regole
dettate apposta per favorire l’apparato produttivi Germanico e dei suoi
satelliti come se avessero vinto la guerra.
Nelle prossime
note vedremo con quali metodi SUBDOLI la potenza
occupante, proseguendo il sogno della grande Germania e del Reich
millenario impone (stavolta non con divisioni di carrarmati ma l'effetto è lo
stesso) le sue regole facendosi beffe dei principi democratici astrattamente citati ma concretamente elusi.
Vedremo anche di fare chiarezza sul tema delle
cosidetto POPULISMO
,che è la frase con cui gli oligarchi cercano
di glissare le critiche crescenti senza dover entrare nel merito.
Per il momento chiudiamo qui non senza notare
che il tentativo di Valoreimpresa di
aiutare le piccole e medie imprese è un tentativo per ora isolato, e non supportato dai poteri pubblici,
per questo occorre mobilitare tutti.
La crescita delle imprese non è interesse solo dell'imprenditore, ma di tutta la società
italiana, se vogliamo salvare occupazione e sviluppo e in definitiva l'avvenire
del paese e dei nostri figli.
Sarebbero le
istituzioni a dover dare impulso a questo sviluppo ,esse invece si attardano a
chiedere “elasticità” all’Europa per
indebitarsi ancora di più! Dovrebbero invece
favorire in tutti i modi la crescita del tessuto Imprenditoriale Italiano con regole che disincentivino gli
Oligopoli e favoriscano l’impresa concorrenziale e innovativa.
Seguiteci sulle prossime note in cui passo
passo affronteremo i temi che per brevità abbiamo solo accennato. Abbate
Fabrizio
Presidente Assodiritti
Seguiteci sui social
venerdì 4 novembre 2016
ASSODIRITTI e VALOREIMPRESA preparazione al convegno
Quale futuro per la
professione di commercialista?
Soluzioni concrete e
proposte operative
Organizzato da:
|
Commissione Organizzazione Studio Professionale
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Luogo:
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Sede Valore Impresa – disponibilità 100 posti
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Indirizzo:
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Roma – via Pietro Boccanelli 3
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Data - orario:
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Crediti conseguibili in totale:
|
4
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Tematica trattata:
|
Organizzazione Studio Professionale (tematica obbligatoria)
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Materia/e:
|
Sistemi di qualità
Nuovi strumenti per il professionista di impresa che si aggrega
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Programma del corso
Saluto del pres Valoreimpresa – dott. Gianni Cicero
Introduce avv.
Fabrizio Abbate – Presidente Assodiritti
Riorganizzazione
dell’attività di studio
- Aggregazione tra professionisti – vantaggi, svantaggi e questioni operative
- Il commercialista 2.0 - Attività di marketing digitale
- Da “commodity” a professionisti d’impresa
Dott. Pierpaolo Palmieri –
Presidente Commissione Organizzazione Studio
professionale – ODCEC Roma
- Revisione assetto operativo di studio e delle modalità di gestione della contabilità dei clienti
Dott. Diego Moscheni – Vice presidente Valoreimpresa
Nuove opportunità per lo studio di gestione della clientela
·
Migliorare il rapporto con i clienti diventando manager esterni delle le
piccole e medie aziende.
·
Il professionista d’impresa, tipologia, strumenti operativi e sviluppi
professionali
·
Lo studio digitale
Dott. Maurizio Cottone – Dottore commercialista
·
Attività di coaching
Alessia Mortilla – Direttore istituto di formazione internazionale di
coaching e PnL The mind of the child
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