sabato 5 novembre 2016

perche le ricette economiche degli oligopoli non funzionano



PERCHÉ L'ITALIA NON CRESCE
LE RICETTE ECONOMICHE DEGLI OLIGOPOLI:
perchè non funzionano???
4 nov 2016
Singolari i dati ISTAT che confermano oggi che i dati degli anni scorsi erano inesatti e mostravano la crescita che non c'era (sia pure appena accennata).
 Ci sarebbe da ironizzare con quelli che con quello che costa l’ISTAT (ed il discorso si può estendere ai dati sull'occupazione) ma la cosa è più seria e occorre andare a fondo perché ci consente di vedere che non solo i dati erano errati, ma anche la logica per rilevarli e assieme la strategia per porre rimedio alla crisi e rilanciare una vera crescita non sono valide.
Questo è un punto cruciale quindi dell'attuale dibattito politico che vale la pena di approfondire.
In primo luogo spazziamo via un equivoco dei decimali ,dello zero virgola  possano essere considerati crescita o inizio di crescita?
 Assolutamente no!
 Se si somma disavanzo ancora persistente, operazioni di quantitative Easing, con due eventi (Expo e Giubileo) si vede che questi effimeri ed evanescenti  zero virgola   sono in realtà recessione, appena depurati da questi fenomeni esterni.
 Il QEi inoltre aggrava in prospettiva il Debito Pubblico Italiano in quanto oltre a stampare moneta fantasma crea un debito dall'esterno! Ci rende cioè sempre più prigionieri di poteri forti finanziari dell’Europa Germanica.
 Ma su questo ci soffermeremo altra volta.
 Non ci arrendiamo neanche sui piccoli giochetti statistici (di Istat ed altri) con cui gli zero virgola  vengono manipolati  ( pirma  sono prevision, poi proiezioni  poi dati  e poi revisioni a posteriori etc etc.) perché sono giochetti CHE ALZANO  UN POLVERONE PER CONFONDERE I GONZI E IL PARCO BUOI.
 Spiace che “CONFOLIGOPOLI   ed altri organismi che dovrebbero contestare queste cose (la grande stampa asservita ai poteri forti ma sempre sussiegosa da tempo è solo voce del palazzo assolutamente acritica) tacciano e facciano ammuina di fronte a questi giochetti di dati.
 Arriviamo al punto :non sono sbagliati solo i dati sulla ripresa che ci propinano, è sbagliata tutta la strategia economica  che ad essi fa riferimento ;ecco perché ogni anno ci preannunciano un inizio (fantasma) di ripresa e poi l'anno dopo constatano che non c'è, però la ripropongono all'infinito.
 Il problema è che la diagnosi viene fatta con l'ausilio di centri studi, istituzioni, ed esperti tutti a libro paga delle grandi  aziende (multinazionali) e quindi non solo il punto di vista è unilaterale e taglia completamente quello delle altre categorie produttive (Piccole e medie imprese ) ma, gli studi ,le proiezioni e le attese vengono piegate a questa ottica oligopolistica.
Gli oligopoli, non sono il mercato concorrenziale, bensì formano un mercato peculiare in cui non la concorrenza ma l’interesse dei pochi soggetti oligopolistici stabilisce il prezzo, (molto più alto del mercato concorrenziale) non favorevole ai compratori ma agli  interessi degli OLIGOPOLISTI.
Queste cose non le dicono studiosi rivoluzionari e marxisti, né il sottoscritto, le dicono gli economisti liberali dell'Ottocento! ( I grandi economisti Classici).
Ora il fatto è questo che l'Europa partita per creare un mercato concorrenziale si è man mano  orientata per favorire le grandi imprese creando un mercato degli oligopoli  a cui vengono dati  tutti i vantaggi (con piccoli correttivi formali per darla a bere ai cretini) e creando quindi un mercato e un sistema oligopolistico, che, guarda caso corrisponde a 2 interessi
1)     la parallela involuzione oligarchica delle istituzioni europee
2)    L’ interessi delle potenze egemoni (Germania) in associazione (parziale) con Francia che sono quelli che hai maggiori oligopoli continentali (USA a parte).
 Non è quindi una involuzione casuale.
 Noi abbiamo DEFINITO in tutte le nostre note (Twitter etc) con dei nomi sintetici ( ed ironici )per farci capire: Europa germanica, Europa delle oligarchie, Europa degli oligopoli.
 Europa germanica per indicare in Europa egemonizzata dalla Germania (e in parte della Francia di Vichy!(ironico !!!! s’intende) con i suoi satelliti.
Tale espressione  per indicare che il meccanismo decisionale ha  degli “sprazzi” democratici,ma si muove in modo sostanzialmente oligarchico (la Troika , le riunioni di vertice Franco-Germania, la BCE tutte istituzioni incontrollate dal popolo democratico).
 Europa degli oligopoli per indicare che, sotto la scusa di concorrenza e apertura dei mercati (CHE SAREBBERO LE BUONE INTENZIONI INIZIALI)si sono fatte passare regole che in realtà giovano solo agli oligopoli e alle  multinazionali (concretamente apertura dei mercati con priorità privilegi e vantaggi per gli oligopoli e poi giusto per scusa ne possono approfittare anche i piccoli (qualcuno fortunato o vassallo!!!).
Definiamo poi di euro succubi coloro che, in nome dell’ idea astratta Europa (l’idea iniziale dei padri fondatori) accettano acriticamente  tutte le ricette di un'Europa trasformata, dalla Germania, che ne sta sconvolgendo i presupposti democratici e prioritari in realtà ben diversa  IL NOME E’ LO STESSO ma il RISULTATO E’ ASSOLUTAMENTE DEVIATO DA QUELLI CHE ERANO I PRINCIPI FONDANTI..
 Alcuni di questi EUROSUCCUBI sono in malafede (pagati e sostenuti dalle multinazionali e dalle istituzioni oligarchiche)  altri sono in buona fede e ragionano come quelli che un tempo sostenevano l’Unione Sovietica in nome del sogno proletario ma non si accorgevano del Socialismo reale che era ben diverso da quello ideale, anche costoro pensano all'Europa ideale  ma alla fine concretamente difendono questa, reale, che va in direzione diversa e forse opposta.
 Dobbiamo rinviare ad altra nota l'approfondimento del perché l'EUROPA attuale abbia virato verso istituzioni OLIGARCHICHE che naturalmente si sposano con gli oligopoli (Capitalismo di Stato, Campioni nazionali, multinazionali) per i limiti delle presenti considerazioni.
Altrettanto facciamo per un commento ai problemi dell'occupazione (e al Job act) a cui dedicheremo un’apposita nota prossimamente limitandoci ad anticipare che il problema è che l'occupazione e i provvedimenti per  favorirla hanno un esito ben diverso se lo si guarda dal punto di vista generale o solo nell'ottica delle multinazionali e degli oligopoli.
 Concludendo queste brevi riflessioni che verranno via via integrate con i successivi capitoli ed articolate meglio, possiamo dire che siccome le strategie fin qui adottata dall'Italia (in gran parte condizionata dall'Europa germanica) sono quasi tutte su suggerimento (SIC! Imposizione) e nell'interesse delle grandi multinazionali e degli oligopoli il loro impatto è stato molto scarso, perchè il  tessuto economico italiano è prevalentemente fatto da piccole e medie imprese che si sono giovate scarsamente dei provvedimenti (tarati per altri) e anzi hanno  avuto le conseguenze negative di un aggravio di concorrenza  da parte degli oligopoli favoriti da queste misure e da tasse (mascherate).
 Infatti essendo le grandi imprese, in gran parte parti in mano straniera, i provvedimenti così tarati a misura degli oligopoli e dei grandi apparati, si sono rivelati un mascherato aiuto di Stato  (Italiano) agli stranieri, aggravando la situazione economica invece di migliorarla.
Per questo motivo Assodiritti appoggia la strategia di Valoreimpresa che tende a valorizzare le piccole e medie imprese, come motore di sviluppo: legati al territorio e vere portatrici di economia reale e occupazione non drogata.
Le piccole e medie imprese, che sono il tessuto connettivo legato al sociale/ territoriale (non ai gesti pubblicitari e farisaici della grandi multinazionali), vengono combattute dallo Stato e dalla burocrazia (in successive note vedremo come e con quali SUBDOLE MANOVRE) e quindi entrano in crisi.
 È chiaro che se le ricette degli OLIGOPOLI in generale non sono a favore dei cittadini e dei consumatori(lo dicono i classici dell'economia non i rivoluzionari!) In Italia hanno un effetto ancora più devastante  perché vogliono desertificare il tessuto imprenditoriale italiano a favore di grandi imprese estere.
 È significativo (e qui ci basta il richiamo) che se si guarda alle MEDIE EUROPEE  la situazione italiana appare  grave ma anche la media continentale non è ottima! Vi è però qualcuno che fa eccezione ed è la GERMANIA che  con queste regole OLIGOPOLISTICHE va alla grande!
Non è un caso,ma è il risultato di regole dettate apposta per favorire l’apparato produttivi Germanico e dei suoi satelliti come se avessero vinto la guerra.
Nelle prossime note vedremo con quali metodi SUBDOLI la potenza occupante, proseguendo il sogno della grande Germania e del Reich millenario impone (stavolta non con divisioni di carrarmati ma l'effetto è lo stesso)  le sue regole  facendosi beffe dei principi democratici astrattamente citati ma concretamente elusi.
 Vedremo anche di fare chiarezza sul tema delle cosidetto POPULISMO ,che è la frase con cui gli oligarchi cercano di glissare le critiche crescenti senza dover entrare nel merito.
 Per il momento chiudiamo qui non senza notare che il tentativo di Valoreimpresa di aiutare le piccole e medie imprese è un tentativo per ora  isolato, e non supportato dai poteri pubblici, per questo occorre mobilitare tutti.
 La crescita delle imprese non è interesse solo dell'imprenditore, ma di tutta la società italiana, se vogliamo salvare occupazione e sviluppo e in definitiva l'avvenire del paese e dei nostri figli.
Sarebbero le istituzioni a dover dare impulso a questo sviluppo ,esse invece si attardano a chiedere “elasticità” all’Europa  per indebitarsi ancora di più! Dovrebbero invece  favorire in tutti i modi la crescita del tessuto Imprenditoriale  Italiano con regole che  disincentivino gli Oligopoli e favoriscano l’impresa concorrenziale e innovativa.
 Seguiteci sulle prossime note in cui passo passo affronteremo i temi che per brevità abbiamo solo accennato. Abbate Fabrizio
Presidente Assodiritti
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